La crisi di Higuain è ormai lunga due mesi. Tra blocchi psicologici e problemi fisici, il giocatore sembra quasi essersi perso. L’analisi di Trevisani
Due mesi senza gonfiare la porta avversaria: sessantaquattro lunghi giorni, per la precisione, dall’ultima esultanza avvenuta a fine ottobre nella vittoria per 3-2 contro la Sampdoria. Un’eternità, per un giocatore del calibro di Gonzalo Higuain. L’uomo dei record che, con la maglia del Napoli, era riuscito nel 2016 ad infrangere il record di reti in Serie A, segnandone addirittura 36 in una stagione. Sembra passato un secolo: stasera, contro la Spal, il bomber argentino proverà a ritrovare sé stesso, cercando di dare al Milan una vittoria di fondamentale importanza nella rincorsa a un posto in Champions League.
Riccardo Trevisani: “Higuain si è perso”
Il giornalista di Sky Sport 24 Riccardo Trevisani ha provato brevemente ad analizzare il lungo periodo di crisi vissuto dal numero 9 rossonero. “Non ha segnato contro il Genoa, ma lo ha fatto contro Chievo e Sampdoria. A Udine, poi, ha giocato poco per infortunio. Contro la Juventus c’è l’episodio che sposta tutto, sbagliando il terzo rigore pesante in carriera“.
“Higuain si è perso – ammette con chiarezza Trevisani – e Gattuso non è minimamente responsabile del digiuno di Higuain. Certo, il mister può cercare di recuperarlo, ma il suo mestiere è quello di allenare, non di fare lo psicologo“.
Gonzalo Higuain, i numeri di una crisi
Le statistiche, impietose, sottolineano uno dei peggiori momenti nella carriera dell’attaccante argentino. Sono 9 le partite consecutive senza reti per l’attaccante argentino: 802 minuti di gioco, per scendere ancor più nei particolari.
L’ultima rete, in particolare, è datata 28 ottobre: Higuain aveva segnato un gol nella pirotecnica vittoria 3-2 dei rossoneri contro la Sampdoria. Il digiuno, quindi, sfiora i due mesi esatti. Saranno 64 i giorni dall’ultima gioia col Milan, quando l’argentino scenderà nuovamente in campo contro la Spal.